Emergenza Ucraina: la Fondazione Caritas accoglie le famiglie
Messi a disposizione circa 90 posti per le donne e bambini in fuga dalla guerra
Foto: Ansa
“Non esistono guerre giuste, un abuso di potere minaccia l’umanità. Giù i muri”
Queste sono le parole di Papa Francesco a proposito della guerra in Ucraina, ad oggi in corso.
Il 24 febbraio tutti noi ci siamo svegliati leggendo sui giornali la notizia di una nuova guerra, questa volta in Europa, non troppo lontano da tutti noi. Una guerra che nel 2022 vede un paese europeo distrutto e milioni di persone costrette a fuggire per salvare la propria vita e quella dei propri cari.
Fin da subito Fondazione Caritas, in collaborazione con le istituzioni e la Diocesi, si è attivata per accogliere le persone in fuga dalla guerra. Sono state messe a disposizione circa 90 posti per l’accoglienza delle persone ucraine, nella maggioranza dei casi giovani donne con i propri figli.
Fra loro c’è Nataliya parrucchiera da oltre 15 anni, Olena che lavorava per una grande azienda a Kiev e Polina che appena laureata era da poco entrata in un centro di di restauro di opere d’arte. Sono persone che hanno visto devastare la propria vita da un momento all’altro e che probabilmente non avrebbero mai lasciato il loro Paese nella loro vita. Sono persone traumatizzate ma che, allo stesso tempo, hanno voglia di attivarsi e non rimanere ferme, di imparare l’italiano ed integrarsi sul territorio.
Sono stati tanti i bisogni e le necessità a cui rispondere, basti pensare che queste persone sono riuscite a portare con sé solo poche cose. Un borsone, uno zainetto in cui hanno dovuto racchiudere tutta una vita per poi fuggire verso un nuovo paese e ricominciare da zero. Verso un nuovo percorso di vita ma con la speranza, un giorno, di tornare nel proprio paese e riabbracciare padri, fratelli, mariti, figli rimasti in Ucraina.
Grazie alla generosità di tante persone, ci stiamo dedicando alla miglior permanenza possibile nel nostro Paese, garantendo beni e servizi essenziali, corsi di italiano ma anche e soprattutto sostegno psicologico.
Per i più piccoli sono arrivati anche gli zaini e i quaderni per frequentare la scuola.
Una notizia che, nonostante la situazione, strappa un sorriso perché proprio il benessere dei bambini, i più colpiti dalla guerra, rappresenta la priorità per la Fondazione Caritas.