Storie Fra Noi
La finestra sul futuro di Osman
Apprendimento, impegno e tanta voglia di costruirsi un nuovo futuro e una vita migliore qui in Italia. Questa è la storia di Osman, uno dei ragazzi che è passato dai nostri centri e servizi e che ha trovato lavoro come apprendista presso l’azienda Lotar (FI).
Grazie al progetto FRA NOI 2, ha seguito tutte le attività di integrazione per l’autonomia abitativa e l’inserimento lavorativo, in un percorso virtuoso che ha aperto così una “finestra sul suo futuro”.
FRA NOI SECONDA EDIZIONE è un progetto nazionale finanziato dal Ministero degli Interni con il Fondo Asilo Migrazione e Integrazione (FAMI) che punta ad integrare stabilmente persone titolari di protezione internazionale nelle comunità locali.
Perché nasce il Progetto FRA NOI?
Per offrire opportunità di inclusione ai migranti una volta conclusi i periodi di accoglienza nei diversi sistemi (Siproimi ora SAI, Cas ecc).
Il rischio di povertà ed esclusione sociale per i migranti extra UE è esponenziale e con un impatto pesantissimo sulle comunità locali.
Il progetto è importante per implementare un sistema multidimensionale di intervento attraverso azioni specifiche e locali di inserimento socio culturale, lavorativo e abitativo e azioni nazionali e trasversali di sistema.
Un sistema che può contare su una rete diffusa e capillare e sulla costruzione di accordi operativi con i servizi territoriali, il mondo aziendale e la società civile, perché FRA NOI non è solo il sostegno ai singoli percorsi di autonomia, ma un insieme di interventi che coinvolgono la COMUNITÀ.
A chi si rivolge?
Fra noi “seconda edizione” punta a coinvolgere 450 migranti titolari di protezione internazionale che abbiano portato a termine, da non oltre 18 mesi, percorsi di accoglienza presso progetti SPRAR, CAS ed altri circuiti di accoglienza, quali, in particolare, i Corridoi Umanitari.
Il Progetto è rivolto anche alle comunità locali, che dall’incontro e dall’integrazione dei migranti possono avere un arricchimento culturale ed economico
Alle aziende, che hanno la possibilità di assumere persone ricche di competenze, portatrici di nuovi stimoli per il team e soprattutto attivatrici di una rinnovata motivazione al lavoro.
Alle famiglie che possono accogliere in casa loro persone e nuclei familiari selezionati dal progetto, trasmettendo alle comunità locali e alle nuove generazioni un’idea nuova di accoglienza e di immigrazione. Le famiglie possono diventare un punto di riferimento per i migranti non solo attraverso l’accoglienza, ma diventando parte alla rete di inclusione dei migranti. Un ruolo di guida che può aiutare tanti uomini e donne a sentirsi meno soli in un Paese che non conoscono.
Ai proprietari di case e alle agenzie immobiliari che possono contribuire ad abbattere i pregiudizi negativi sui migranti diventando protagonisti di esperienze di integrazione abitativa di successo. Da queste buone pratiche può nascere un nuovo mercato per il settore immobiliare, formato da migranti divenuti cittadini attivi della comunità.