Solidarietà, l’appello di Fondazione Caritas Firenze: “Donate un pasto e un sorriso per Natale”
Presentata l’edizione natalizia del progetto “La Spesa che vale”: tramite una piattaforma online è possibile donare singoli alimenti o interi menù natalizi in pacchetti destinati a 4, 10 o 30 persone
Firenze, novembre 2024 – Regalare un pranzo di Natale e un sorriso a chi vive nella solitudine e nella fragilità. Questo è l’appello di Fondazione Solidarietà Caritas che – con il progetto “La Spesa che vale” – invita tutti a contribuire a un gesto di vicinanza concreto e significativo.
Il progetto consente, tramite una piattaforma online, di donare singoli alimenti o interi menu natalizi in pacchetti destinati a 4, 10 o 30 persone, del valore rispettivamente di 20, 50 e 130 euro. Ogni contributo sosterrà la mensa di Via Baracca, dove ogni giorno decine di ospiti trovano un pasto caldo, un momento di conforto e attenzione. Grazie alle donazioni sarà possibile garantire i pasti anche il 25 dicembre e durante tutte le festività.
Un Natale per chi non ce l’ha
Dietro ogni piatto servito alla mensa cittadina c’è una storia di difficoltà, ma anche di resilienza e speranza.
«Durante le festività vogliamo andare oltre la semplice distribuzione di cibo – spiega Vincenzo Lucchetti, Presidente Fondazione Solidarietà Caritas -. Vogliamo regalare ai nostri ospiti la vicinanza e il calore umano che spesso mancano nelle loro quotidianità».
La cena di presentazione e di ringraziamento per le aziende che hanno sostenuto ad oggi il progetto – che si è svolta lunedì 25 novembre presso il ristorante Le Torri Cucina è condivisione di Villa Vogel – ha rappresentato un momento di grande partecipazione. Alla serata, infatti, hanno preso parte oltre 65 persone, tra cui figure istituzionali come S.E. Mons. Gherardo Gambelli Aricivescovo di Firenze, Marzio Mori Direttore Caritas diocesana, Don Fabio Marella Vicedirettore Caritas diocesana, Nicola Paulesu, Assessore al Welfare del Comune di Firenze, Camilla Sanquerin, Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Sesto Fiorentino, Lorenzo Ballerini, Assessore con deleghe al Sociale del Comune di Campi Bisenzio, insieme a partner aziendali. Un evento simbolico, ma anche operativo, che ha ribadito l’importanza della rete tra istituzioni, imprese e cittadini per fare fronte comune contro le nuove povertà. La cena è stata realizzata grazie alla preziosa collaborazione degli Chef Francesco Carzoli, Paolo Gori, Elisa Masoni, Duccio Pistolesi, Filippo Saporito, Francoise Authom, Carlo Mazzola e Gabriele Andreoni.
Solidarietà come leva per il cambiamento
«La mensa non è solo un luogo dove distribuire cibo, ma un centro di accoglienza e ascolto – sottolinea S.E. Mons. Gambelli -. È un gesto di attenzione verso chi vive ai margini, un seme di solidarietà che può germogliare in tutta la comunità».
L’iniziativa è sostenuta da numerose aziende del territorio, che contribuiscono non solo con donazioni materiali, ma anche come esempio di responsabilità sociale. Tra i partner 2024 figurano Fondazione CR Firenze, Chiaverini, Unicoop Firenze, Eataly, Gerini, Fondazione Il Cuore si Scioglie, Lippert, Forno Mariotti, Molino Borgioli, Mukki, ORT, Gruppo Orsero, Pregis, Pinz, Ruffino, Tripperia fiorentina, Carapelli, Cirfood, Del Colle, Giotto Fanti Fresh, Lidl, Mini Owners, Consorzio Pane Toscano DOP – Antica Bottega, Amadori, Gucci, C.effe.B. Alimentari, Eli Lilly Italia, McDonald’s Italia, Metro; media partner Radio Firenze, Radio Toscana e Toscana Oggi.
Dalla tavola natalizia alla dignità
Partecipare a “La Spesa che vale” significa fare la differenza per chi affronta ogni giorno il peso della solitudine e della marginalità. Per rendere il gesto ancora più significativo, chiunque farà una donazione riceverà una shopper solidale realizzata da “I was a Sari”.
Un impegno che non si ferma
«La solidarietà si moltiplica quando ci uniamo – conclude Marzio Mori, direttore Caritas diocesana -. Nessuno può affrontare le sfide sociali in solitudine: insieme possiamo offrire a chi soffre un pasto, ma anche una speranza per il futuro»
Foto di Umberto Visintini